Negli ultimi giorni, un’epidemia di infezioni da E. coli O157 ha colpito diversi stati degli Stati Uniti, provocando una vittima e oltre 40 casi di malattia. La causa sembra essere legata a una delle voci di menu più popolari della catena McDonald’s: il celebre hamburger Quarter Pounder. Secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), la maggior parte dei casi di infezione è stata riportata in Colorado, seguito da altri stati come Nebraska, Utah, e Wyoming. Questo focolaio ha sollevato allarmi in tutto il paese, non solo per l’impatto sulla salute pubblica ma anche per le ripercussioni economiche che ha causato, con le azioni di McDonald’s che hanno subito un calo significativo.
Cause dell’epidemia e l’impatto sull’economia
Tutti i pazienti intervistati nel corso dell’indagine epidemiologica hanno riferito di aver consumato cibo da McDonald’s prima di ammalarsi, e molti di loro hanno menzionato di aver mangiato un Quarter Pounder. Gli investigatori del CDC e della Food and Drug Administration (FDA) stanno attualmente cercando di determinare quale specifico ingrediente possa essere responsabile della contaminazione. Sebbene non sia ancora stato identificato con certezza, le cipolle fresche a scaglie e le polpette di manzo fresche utilizzate per gli hamburger sono sotto esame.
Secondo quanto riportato da Cesar Piña, Chief Supply Chain Officer di McDonald’s North America, un sottoinsieme di malattie potrebbe essere legato alle cipolle fornite da un unico fornitore, che rifornisce tre centri di distribuzione. McDonald’s ha reagito tempestivamente, rimuovendo le cipolle e le polpette di manzo Quarter Pounder dai ristoranti negli stati colpiti, tra cui Colorado, Kansas, Utah e Wyoming, mentre sono in corso ulteriori indagini.
L’epidemia ha avuto un impatto immediato non solo sulla salute dei consumatori, ma anche sulle performance economiche di McDonald’s. Le azioni della catena hanno registrato un calo del 6% nel trading esteso, e le preoccupazioni per una possibile riduzione della domanda di carne bovina potrebbero mettere sotto pressione anche i mercati dei futures sul bestiame negli Stati Uniti.
Questo focolaio ricorda altri gravi episodi di infezione da E. coli legati all’industria alimentare.
Misure di Sicurezza Adottate e le conseguenze per McDonald’s
McDonald’s ha adottato una serie di misure precauzionali per contenere l’epidemia e proteggere i propri clienti. In particolare, ha sospeso temporaneamente la vendita del Quarter Pounder negli stati colpiti e ha interrotto l’uso delle cipolle fresche a scaglie e delle polpette di manzo fresche. Inoltre, la catena sta collaborando con gli enti sanitari per identificare la fonte dell’infezione e garantire che altri ristoranti o fornitori non siano coinvolti.
Oltre alle ripercussioni sanitarie, l’epidemia ha avuto un impatto significativo anche a livello economico. Le azioni di McDonald’s hanno subito un calo del 6% nel trading esteso. Anche il mercato della carne bovina ha risentito della crisi, con i futures sul bestiame sotto pressione a causa del possibile calo della domanda. Se l’epidemia dovesse estendersi ulteriormente o se venissero confermati nuovi casi, le conseguenze finanziarie per McDonald’s potrebbero essere ancora più gravi.
È interessante notare che, sebbene la contaminazione da carne bovina sia meno comune oggi rispetto al passato, rimane una preoccupazione. Come sottolineato dall’avvocato per la sicurezza alimentare Bill Marler, la carne contaminata è stata una delle principali cause di focolai nel passato. Oltre alla già citata epidemia del 1993 che ha ucciso quattro bambini che avevano mangiato hamburger poco cotti al Jack in the Box, anche Chipotle è stata colpita da una serie di focolai di infezioni da E. coli nel 2015. Tuttavia, in quel caso, il ceppo coinvolto era meno virulento rispetto a E. coli O157, e i sintomi erano generalmente meno gravi. Tuttavia, negli ultimi anni, i protocolli di sicurezza sono stati rafforzati, riducendo la probabilità di focolai legati alla carne bovina poco cotta.
Che cos’è l’E. coli O157, i suoi sintomi e la prevenzione
Il batterio Escherichia coli O157 è una delle cause più comuni di intossicazione alimentare. Si tratta di un ceppo particolarmente virulento di E. coli che produce tossine in grado di provocare gravi crampi addominali, diarrea (spesso con sangue), vomito e, in casi estremi, può portare a complicazioni molto serie come la sindrome emolitico-uremica (SEU), una condizione che può causare insufficienza renale, soprattutto nei bambini e negli anziani. Questo ceppo è tristemente noto per una precedente epidemia nel 1993, che ha causato la morte di quattro bambini dopo che avevano mangiato hamburger poco cotti in una catena di fast food.
L’infezione da E. coli può manifestarsi con una varietà di sintomi, che solitamente si sviluppano entro tre o quattro giorni dall’esposizione al batterio, anche se in alcuni casi possono comparire fino a dieci giorni dopo. I sintomi più comuni includono:
– Forti crampi addominali
– Diarrea, spesso sanguinolenta
– Vomito
Nella maggior parte dei casi, le persone infette guariscono senza bisogno di trattamento entro cinque-sette giorni. Tuttavia, nei casi più gravi, l’infezione può evolversi in sindrome emolitico-uremica (SEU), che richiede il ricovero ospedaliero. I sintomi della SEU includono riduzione della produzione di urina, pallore e stanchezza estrema. Se non trattata, questa condizione può portare a complicanze renali potenzialmente fatali.
Ci sono alcune precauzioni che i consumatori possono adottare per ridurre il rischio di infezioni da E. coli:
- Cuocere bene la carne: Evitare di consumare carne poco cotta, soprattutto hamburger.
- Lavare accuratamente le mani: Prima e dopo la manipolazione di cibi, soprattutto carne cruda.
- Conservare correttamente gli alimenti: Tenere la carne separata da altri alimenti e refrigerarla adeguatamente.
- Lavare frutta e verdura: Soprattutto quelle consumate crude.
Seguire queste linee guida può aiutare a ridurre il rischio di contaminazione alimentare e proteggere la propria salute.
ANALISI McDonald’s Corp. (MCD)
L’Azienda
McDonald’s è una delle catene di fast food più conosciute al mondo, con oltre 39.000 ristoranti in più di 100 paesi. Il successo di McDonald’s si basa su un modello di franchising altamente efficace. Circa il 93% dei ristoranti McDonald’s è gestito da franchisee, che operano sotto rigorose linee guida aziendali. Tali franchisee beneficiano della potenza del marchio McDonald’s e del suo supporto operativo, mentre McDonald’s può espandersi rapidamente con un rischio finanziario limitato.
Le principali fonti di reddito per McDonald’s provengono dalle royalties pagate dai franchisee e dalle vendite nei ristoranti di proprietà dell’azienda. Le royalties variano in base all’accordo di franchising e sono calcolate come una percentuale del fatturato del ristorante. Oltre a questo, McDonald’s possiede gran parte degli immobili su cui sorgono i ristoranti, e affitta questi spazi ai franchisee, generando così un’altra importante fonte di ricavi.
Uno degli elementi chiave del modello di business di McDonald’s è la standardizzazione. Ogni ristorante segue rigorosi protocolli operativi, assicurando che i clienti possano avere la stessa esperienza in qualsiasi parte del mondo. Tuttavia, McDonald’s si adatta anche alle preferenze locali, introducendo variazioni del menu per soddisfare i gusti dei consumatori nei diversi mercati. Ad esempio, in India, McDonald’s ha creato opzioni vegetariane come il McAloo Tikki, mentre in Giappone offre panini con ingredienti locali.
Negli ultimi anni, McDonald’s ha integrato la sostenibilità nel proprio modello di business. L’azienda sta investendo nella riduzione dell’impatto ambientale, utilizzando materiali riciclabili, migliorando la gestione dei rifiuti e approvvigionandosi in modo sostenibile.
Cosa dice Quantaste
Con un punteggio di 76/100, McDonald si posiziona della parte alta della lista di aziende da monitorare.
E’ considerato BUY dagli analisti, ma anche a livello tecnico e di stagionalità, il titolo viene considerato allo stesso modo.
Dal punto di vista Fondamentale, viene reputato HOLD con un punteggio di 50/100. Vediamo perchè.
I Trend sono molto positivi in tutte le categorie temporali di riferimento.
Diverso per le performance che, pur essendo positive da inizio anno (+5.94%), non superano quelle del settore di appartenenza (Consumer Cyclical) che strappa un +11,3%. Ancora più performante l’S&P500 con un 23.37% da inizio anno.
Performance finanziaria del secondo trimestre 2024
Nel trimestre, McDonald’s ha riportato un utile per azione (EPS) rettificato di 2,97 dollari, al di sotto della previsione di consenso di 3,08 dollari, con una riduzione del 6% rispetto allo stesso periodo del 2023. Anche i ricavi netti sono stati inferiori alle attese, totalizzando 6,49 miliardi di dollari contro una stima di 6,65 miliardi. Su base annua, ciò rappresenta una lieve contrazione dello 0,1%. Le vendite dei ristoranti di proprietà dell’azienda sono calate dell’1%, raggiungendo i 2,46 miliardi di dollari, mentre le vendite nei ristoranti in franchising hanno registrato una leggera crescita dello 0,2%, toccando i 3,94 miliardi.
Vendite comparabili e mercato globale
Le vendite comparabili globali in Q2 ’24 hanno segnato una flessione dell’1%, interrompendo una striscia di tredici trimestri consecutivi di crescita. Questo dato rappresenta un significativo punto di svolta per McDonald’s, che ha dimostrato resilienza negli ultimi anni, anche grazie all’espansione dei servizi digitali e alla consegna a domicilio.
Negli Stati Uniti, le vendite comparabili sono scese dello 0,7%, in netto contrasto con il +10,3% registrato nello stesso trimestre del 2023. Il calo è stato attribuito a una minore affluenza nei ristoranti, sebbene l’aumento dei prezzi dei menu e l’espansione delle vendite digitali e della consegna abbiano in parte compensato il calo. Gli ordini digitali, in particolare, hanno avuto un effetto positivo, contribuendo a limitare le perdite complessive.
Nei mercati operati direttamente, le vendite comparabili sono scese dell’1,1%, rispetto all’11,9% di crescita del secondo trimestre 2023. Il calo è stato particolarmente influenzato dalla Francia, sebbene altre aree abbiano mostrato segni di ripresa, non abbastanza da contrastare la flessione generale. Le previsioni di crescita del 3,3% sono risultate troppo ottimistiche. In segmenti come America Latina e Giappone, le vendite sono diminuite dell’1,3%, un netto peggioramento rispetto alla crescita del 14% registrata nel 2023. Le tensioni geopolitiche, come il conflitto in Medio Oriente, e il rallentamento delle vendite in Cina hanno contribuito a questa diminuzione. Tuttavia, mercati come America Latina e Giappone hanno mostrato segnali di resilienza.
Spese operative e margini
McDonald’s ha registrato un aumento delle spese operative del 5% su base annua, con un totale di 3,57 miliardi di dollari nel trimestre, in parte dovuto ai costi legati alla gestione operativa e agli investimenti in nuove tecnologie digitali e di consegna. Questo incremento ha inciso negativamente sui margini di profitto.
L’utile operativo ha subito una contrazione del 6%, attestandosi a 2,92 miliardi di dollari, mentre l’utile netto è sceso del 12% a 2,02 miliardi di dollari. Questi dati riflettono le sfide globali, tra cui l’inflazione, le tensioni geopolitiche e la crescente prudenza dei consumatori.
Prospettive future
Nonostante le difficoltà del secondo trimestre 2024, McDonald’s rimane ottimista riguardo alla propria strategia a lungo termine. La strategia “Accelerating the Arches”(strategia di crescita studiata dall’azienda) continuerà a focalizzarsi su tre aree chiave: espansione dell’offerta di pollo, rafforzamento dei programmi di fidelizzazione e ottimizzazione dei servizi digitali. Il CEO ha ribadito come l’azienda si stia adattando al nuovo contesto economico, continuando a fornire valore ai clienti anche in tempi incerti.
Conclusione
Il modello di business di McDonald’s, è stato fondamentale per il suo successo globale. Grazie a questo approccio, McDonald’s continua a dominare il settore del fast food, pur rimanendo innovativa e reattiva alle nuove sfide del mercato.