Lo yen giapponese ha storicamente rivestito un ruolo centrale nell’economia globale, non solo come moneta nazionale di una delle economie più grandi del mondo, ma anche come valuta rifugio. Tuttavia, le recenti tendenze hanno evidenziato una svalutazione significativa rispetto al dollaro statunitense e ad altre valute principali, spingendo investitori e analisti a riflettere sui fattori che influenzano il suo valore e sul suo ruolo attuale nei mercati globali.
Perché lo Yen è Considerato una Valuta Rifugio?
Lo yen ha guadagnato la reputazione di valuta rifugio grazie alla stabilità economica e politica del Giappone. Durante periodi di incertezza economica o crisi finanziarie, gli investitori tendono a spostare i loro capitali verso asset considerati sicuri, tra cui lo yen. La politica monetaria accomodante della Bank of Japan (BoJ), combinata con un’economia fortemente orientata all’export, ha creato condizioni in cui la valuta si è mostrata meno volatile rispetto ad altre.
Il Giappone mantiene inoltre enormi riserve valutarie e un surplus delle partite correnti, entrambi fattori che contribuiscono a rafforzare la fiducia degli investitori internazionali. Tuttavia, questa reputazione di rifugio sicuro è stata messa a dura prova negli ultimi anni, in parte a causa delle decisioni della BoJ e dell’evoluzione delle dinamiche globali.
Fattori che Impattano la Valutazione dello Yen
Lo yen giapponese è al centro di dinamiche economiche globali complesse che ne influenzano la valutazione. Il suo valore è fortemente condizionato da fattori interni e globali, che interagiscono in modo significativo sul mercato dei cambi.
Un elemento chiave è la politica monetaria della Banca del Giappone. La BoJ si è distinta negli ultimi anni per mantenere tassi di interesse ultra-bassi, puntando a stimolare la crescita economica e contrastare la deflazione. Questo approccio, però, ha generato un divario crescente con le principali economie, come gli Stati Uniti, che invece hanno adottato politiche restrittive per combattere l’inflazione. La divergenza nei tassi ha reso lo yen meno competitivo rispetto a valute come il dollaro, con gli investitori che preferiscono asset denominati in valute con rendimenti più elevati.
Il commercio internazionale gioca un ruolo altrettanto cruciale. Il Giappone, storicamente un gigante delle esportazioni, ha visto aumentare significativamente il costo delle importazioni di energia e materie prime a causa delle turbolenze geopolitiche e dell’aumento dei prezzi globali. Questo squilibrio commerciale, che ha portato a deficit consistenti, riduce la domanda di yen sui mercati internazionali, contribuendo ulteriormente alla sua debolezza.
Un altro fattore rilevante è il carry trade, una strategia comune tra gli investitori internazionali. Con lo yen che offre tassi di interesse estremamente bassi, viene spesso utilizzato come valuta di finanziamento per investimenti in mercati con rendimenti più elevati. Questo flusso di capitali fuori dal Giappone aumenta la pressione al ribasso sullo yen, amplificando la svalutazione. Tale fenomeno è particolarmente evidente quando i differenziali di rendimento tra il Giappone e altre economie sono ampi, come accade attualmente con gli Stati Uniti e l’Eurozona.
Nel 2024, la BoJ ha iniziato ad alzare i tassi d’interesse, interrompendo un ciclo decennale di stimoli monetari. Ad esempio, a luglio è stato introdotto un modesto aumento del tasso allo 0,25%, accompagnato da un piano per ridurre gli acquisti di obbligazioni statali giapponesi entro il 2026. Questo ha iniziato a rafforzare lo yen, mettendo pressione sugli investitori impegnati nel carry trade, che si sono trovati a fronteggiare perdite dovute al deprezzamento delle loro posizioni in valute estere. Questo fenomeno ha spinto molti a chiudere le proprie operazioni, creando volatilità nei mercati globali.
Il sentiment degli investitori è un ulteriore fattore che incide sul valore dello yen. Sebbene in tempi di crisi globali lo yen sia considerato un rifugio sicuro, questo status è messo in discussione quando le condizioni economiche giapponesi mostrano segnali di debolezza o quando la BoJ evita interventi significativi sul mercato. Ad esempio, la mancanza di cambiamenti nella politica di controllo della curva dei rendimenti ha alimentato le aspettative di ulteriore debolezza della valuta, spingendo molti operatori a puntare su un prolungato deprezzamento.
Infine, le dinamiche del mercato valutario globale, come la forza del dollaro statunitense, giocano un ruolo fondamentale. L’economia statunitense ha mostrato resilienza nonostante i tassi elevati, sostenendo il dollaro e penalizzando valute come lo yen. L’interazione di tutti questi fattori ha portato lo yen a registrare una delle sue performance più deboli degli ultimi decenni, rendendo urgente una risposta che bilanci le esigenze economiche interne con le pressioni esterne.
QUANTASTE: Analisi Cambio USD/JPY
L’USD/JPY è una delle coppie di valute più scambiate al mondo, riflettendo le dinamiche tra due economie di primaria importanza: quella statunitense e quella giapponese. La relazione tra il dollaro americano e lo yen giapponese è particolarmente interessante perché evidenzia l’effetto delle divergenze tra politiche monetarie e situazioni economiche. Negli ultimi mesi, questa coppia ha mostrato un trend al rialzo, trainato dal rafforzamento del dollaro e dalle politiche accomodanti della Bank of Japan (BoJ).
Uno dei fattori principali che influenza il cambio USD/JPY è la politica monetaria delle due banche centrali: la Federal Reserve (Fed) e la BoJ.
Le politiche monetarie delle due principali banche centrali, la Fed e la BoJ, sono i principali driver dell’USD/JPY. Negli Stati Uniti, la Fed ha adottato un approccio aggressivo per combattere l’inflazione, aumentando i tassi d’interesse a livelli elevati. Questo ha reso il dollaro più attraente per gli investitori, rafforzando la sua posizione nei confronti dello yen.
La BoJ, invece, ha mantenuto politiche ultra-accomodanti, con tassi di interesse negativi e il controllo della curva dei rendimenti (YCC). Questa strategia, pur sostenendo l’economia giapponese, ha contribuito a indebolire lo yen, spingendo l’USD/JPY a massimi pluriennali. Recentemente, la coppia ha raggiunto livelli superiori a 150, una soglia critica che ha innescato timori di interventi della BoJ per evitare un’eccessiva svalutazione dello yen.
L’analisi tecnica ha mostrato che il prezzo dell’USD/JPY si sta muovendo in prossimità di una resistenza significativa posta intorno al livello di 155,8. Questo livello ha ostacolato i tentativi di proseguire il trend rialzista, mentre il supporto immediato in area 153,9 ha fornito un solido punto di rimbalzo durante le fluttuazioni della giornata
La volatilità giornaliera è stata relativamente bassa, con un valore di 0,3243%, indicando movimenti di prezzo contenuti. Su base settimanale, l’USD/JPY ha registrato una performance positiva dell’1,24%, evidenziando una tendenza rialzista nel medio termine.
La media mobile a 200 giorni rimane ben al di sotto dei livelli attuali, indicando che il trend rialzista è consolidato, gli indicatori tecnici suggeriscono comunque cautela nel breve termine, poiché la coppia potrebbe continuare a muoversi lateralmente o tentare una nuova direzione in base alle prossime dinamiche di mercato.
Quantaste assegna al cambio USD/JPY il punteggio di 85/100, segno di un Dollaro forte e di potenziali operazioni Long
Conclusione
L’USD/JPY non è solo una coppia di valute, ma un indicatore delle dinamiche tra due delle principali economie del mondo. Il trend rialzista è attualmente sostenuto dalle politiche divergenti di Fed e BoJ, ma la possibilità di interventi giapponesi o cambiamenti di politica monetaria negli Stati Uniti potrebbe portare a una maggiore volatilità. Per gli investitori, questa coppia rappresenta un’opportunità interessante, ma richiede un’attenta analisi dei fondamentali economici e dei segnali tecnici.