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Le Elezioni USA rappresentano un fattore chiave per l’Europa

Pubblicato 4 novembre 2024
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Le Elezioni USA rappresentano un fattore chiave per l’Europa

Le elezioni presidenziali degli Stati Uniti sono uno degli eventi geopolitici ed economici più rilevanti a livello globale. L’economia americana, infatti, è strettamente connessa a quella europea, e qualsiasi cambiamento nelle sue politiche può riflettersi sulle economie del vecchio continente. Con l’evento previsto per il 5 novembre 2024, le due visioni opposte dei candidati principali, Donald Trump e Kamala Harris, delineano scenari ben distinti per il futuro delle relazioni economiche tra USA e Europa.
I mercati europei, dalla Borsa di Francoforte a quella di Parigi, sono in allerta poiché un cambio di leadership alla Casa Bianca potrebbe significare nuove linee guida su commercio, tariffe e politiche industriali. In un mondo sempre più interconnesso, i mercati non operano in isolamento: ogni decisione economica di un Paese può facilmente avere ripercussioni sugli altri, e l’Europa è particolarmente sensibile alle variazioni di politica economica statunitense.

Scenario Trump: Un Possibile Ritorno al Protezionismo?

L’eventuale elezione di Donald Trump porterebbe probabilmente con sé un ritorno alle politiche protezionistiche che hanno caratterizzato il suo primo mandato. Trump, infatti, ha più volte espresso la volontà di proteggere l’industria americana dall’influenza esterna, spesso tramite l’adozione di dazi e altre barriere commerciali. Questo approccio potrebbe generare sfide significative per il mercato europeo, che si basa su una forte esportazione verso gli Stati Uniti in diversi settori.

Uno dei settori più vulnerabili a un approccio protezionistico da parte degli Stati Uniti è senza dubbio l’automotive. Le case automobilistiche europee, come BMW, Mercedes e Volkswagen, contano sugli Stati Uniti come uno dei loro mercati di esportazione principali. Un eventuale incremento dei dazi renderebbe le auto europee meno competitive rispetto alle alternative americane, costringendo potenzialmente i produttori a rivedere i prezzi e le strategie commerciali. Le implicazioni sarebbero profonde per l’industria europea, che potrebbe vedere un calo significativo delle vendite e dei margini di profitto se i dazi fossero applicati a un numero elevato di modelli e componenti. Quantaste, per questo settore indica un forte trend ribassista che potrebbe ulteriormente prolungarsi.
Un altro settore sensibile alle barriere commerciali è il Lusso. Gli Stati Uniti rappresentano un mercato fondamentale per i grandi marchi europei, da LVMH a Chanel, che dipendono fortemente dalla clientela americana ad alto reddito. Se Trump dovesse attuare misure protezionistiche, i beni di lusso europei potrebbero vedere aumentati i prezzi di importazione, rendendoli meno accessibili ai consumatori statunitensi. Questo scenario potrebbe ridurre la domanda e incidere sui ricavi dei principali brand del lusso, con conseguenze potenzialmente pesanti per la Borsa europea, che ospita alcune delle aziende di lusso più grandi e influenti del mondo.
Trump ha sempre sostenuto le energie tradizionali, come petrolio e gas, rispetto alle energie rinnovabili. Un suo ritorno alla presidenza potrebbe vedere un ridimensionamento delle iniziative per il cambiamento climatico e per la transizione energetica, limitando le possibilità per le aziende europee del settore green di espandersi nel mercato statunitense. Aziende europee attive nel campo dell’energie rinnovabili potrebbero trovare meno incentivi per investire negli USA, diminuendo così le opportunità di collaborazione internazionale in questo settore.

Scenario Harris: Cooperazione e Green Economy

Se invece la vittoria andasse a Kamala Harris, potremmo aspettarci un approccio più favorevole alla cooperazione internazionale e alla sostenibilità ambientale. Harris, come vice-presidente, ha lavorato su politiche orientate alla promozione dell’energia pulita e della transizione energetica, temi cari anche all’Unione Europea. Un rafforzamento di queste politiche potrebbe quindi allinearsi con gli obiettivi dell’UE, facilitando lo scambio e la collaborazione tra i due blocchi economici.

Con una leadership favorevole alla green economy, il mercato delle energie rinnovabili potrebbe beneficiare di nuove opportunità di crescita. Aziende europee come Iberdrola, Vestas e Siemens, specializzate in tecnologie green, potrebbero trovare terreno fertile per collaborazioni con aziende e istituzioni americane in progetti di energia rinnovabile e di sostenibilità ambientale. Questo tipo di cooperazione sarebbe vantaggioso per entrambe le economie e potrebbe dare impulso all’innovazione e alla competitività delle aziende europee.
Un’amministrazione Harris potrebbe contribuire a stabilizzare le relazioni commerciali tra USA e UE, riducendo l’incertezza che spesso accompagna i periodi di tensione commerciale. Questo approccio più stabile potrebbe favorire le esportazioni europee verso gli USA, evitando bruschi cambiamenti nelle politiche doganali. In un contesto simile, le aziende europee potrebbero continuare a operare negli Stati Uniti con una maggiore sicurezza, supportando il commercio e l’interdipendenza economica tra i due blocchi.
L’elezione di Harris potrebbe favorire una maggiore stabilità del dollaro rispetto all’euro. Durante i periodi di tensione commerciale e di conflitto economico, infatti, le valute tendono a diventare più volatili, causando incertezza tra gli investitori e impattando il prezzo delle esportazioni. Con Harris, ci si aspetterebbe un clima di cooperazione che mantenga il cambio EUR/USD relativamente stabile, favorendo gli scambi e riducendo il rischio di oscillazioni che potrebbero penalizzare le esportazioni europee.

QUANTASTE – Analisi del Cambio EUR/USD

Il cambio EUR/USD è uno degli indicatori più osservati in periodi di incertezza economica, specialmente quando le elezioni USA possono portare a cambiamenti significativi nella politica economica e commerciale. Storicamente, durante i periodi di tensione e conflitto commerciale, il dollaro tende a rafforzarsi rispetto all’euro, poiché gli investitori lo considerano un bene rifugio.
Quantaste infatti ci segnala un forte trend ribassista nel medio termine. Debolmente Neutrale nel breve e lungo termine poichè l’impatto dipenderà dal risultato.

Dal punto di vista Tecnico, l’applicazione assegna un punteggio di 25/100 vista la debolezza che l’Euro dimostra da settembre 2024

Pertanto, l’andamento del cambio EUR/USD rimarrà un parametro cruciale da monitorare nei prossimi mesi, poiché rifletterà non solo l’equilibrio tra euro e dollaro, ma anche l’orientamento economico della futura amministrazione statunitense.

Conclusione

Le elezioni USA del 5 novembre 2024 rappresentano un momento cruciale per il mercato europeo. L’esito di questa competizione elettorale tra Trump e Harris determinerà, in larga misura, il futuro delle relazioni economiche e commerciali tra Stati Uniti ed Europa. Da un lato, una presidenza Trump potrebbe segnare un ritorno al protezionismo, con un aumento delle barriere commerciali che influenzerebbero negativamente settori chiave come l’automotive e il lusso. Dall’altro, una presidenza Harris porterebbe probabilmente a una maggiore cooperazione e a nuove opportunità per il settore green, permettendo all’Europa di rafforzare i propri legami economici con gli Stati Uniti.
In un contesto in cui ogni cambiamento politico ed economico negli USA può avere un impatto significativo sui mercati globali, comprendere le implicazioni di queste elezioni è fondamentale per chiunque segua l’andamento dell’economia europea. Con l’avvicinarsi del giorno delle elezioni, investitori e analisti continueranno a monitorare da vicino la situazione, consapevoli che il risultato influenzerà non solo l’economia statunitense, ma anche il futuro di molti settori strategici europei.